New Balance: beyond all limits

Un brand senza tempo, in grado di configurarsi come una delle maggiori tendenze del momento legate all’universo di un fashion completamente dedito ai binomi di sport e praticità e ancora, un brand capace di abbracciare un range d’età tra i più completi e disparati di sempre (18-35). Di chi stiamo parlando? Naturalmente di New Balance, emblema autentico di una storia dell’indossato capace di conquiste preziose quanto irreplicabili nel mondo di quella moda costantemente fedele a principi incredibili legati a paradigmi di personalità e stile. Come tutte le storie capaci di sfidare il tempo, anche il percorso di New Balance comincia animato da un fuoco costantemente scandito da una passione implacabile, quello  stesso fuoco ancora incapace di calmarsi, nonché autentico cavallo di battaglia di un marchio che assume connotati imperituri e instancabili, sempre pronto a svecchiarsi, rinnovando esso stesso ogni epoca e tendenza che abbia mai attraversato la storia.

L’avventuroso path di New Balance comincia nel 1906, nel momento in cui William J. Riley, un calzolaio inglese, decide di fondare a Boston un’azienda dedicata alla produzione di archi plantari per le scarpe. In che modo Riley diede vita ai suoi archi plantari? Osservando la passeggiata delle galline lungo il cortile su cui si affacciavano le finestre della sua neonata azienda. La passeggiata delle galline rappresenta di certo una delle meraviglie più sorprendenti ed inattese del brand. Riley realizzò infatti che le galline mantengono un equilibrio praticamente perfetto nella camminata, proprio grazie alla presenza di artigli perfettamente stabili e ben piantati al suolo. L’osservazione degli artigli delle galline ispirò Riley a progettare una serie di solette che, similmente alle zampe dei gallinacei, avrebbe goduto di tre punti di appoggio, con l’obiettivo di garantire un maggiore comfort coadiuvato ad un eccelso principio di stabilità.

Riley battezzò così la neonata azienda bostoniana con il nome di New Balance, ergo Nuovo Equilibrio, conferendo al prodotto un valore di soli cinque dollari. All’epoca però con cinque dollari era possibile acquistare delle scarpe completamente nuove e non solo delle solette, quindi all’inizio l’importo stabilito da Riley non nasceva certo sotto i migliori auspici.

Nel corso del 1933, a Riley decise di unirsi il commerciante statunitense Arthur Hall. I due cominciarono a perfezionare insieme l’iniziale idea di Riley, sviluppando delle solette in grado di adattarsi a qualsiasi tipologia di piede. Questo step permise alla nuova azienda non solo di bypassare la concorrenza, ma di appropriarsi di quei connotati autentici e preziosi in grado di renderla presto come altamente riconoscibile e densa di personalità.

Alcuni anni dopo, Riley e Hall decisero finalmente di andare avanti nel loro progetto dedicato alla calzatura, riuscendo ad ideare le prime scarpe firmate a marchio New Balance. Era il 1938 quando i due pionieri crearono le calzature per il club locale Boston Brown Bag Harries, caratterizzate da tomaia in pelle di canguro e dotate di una tecnologia assolutamente moderna per quei tempi, capace di migliorare di gran lunga la corsa. Negli anni a ridosso del 38’, l’offerta del brand New Balance venne integrata ed allargata a scarpe da tennis, per il pugilato e per il baseball.

Nel 1953 Riley e Hall fecero ereditare il loro laboratorio aziendale dedicato al piede, alla figlia di Hall, Eleanor e a suo marito Paul Kidd. Questi avevano intenzione di prolungare la missione dei due pionieri, offrendo agli sportivi l’opportunità di godere di calzature caratterizzate da un maggior equilibrio e benessere.

Così, nel 1956 Paul e Eleanor – da sempre appassionati e studiosi dell’anatomia del piede umano – modificarono il nome in New Balance Orthopedic Laboratory, chiarificando la direzione che erano intenzionati a percorrere in qualità di nuovi titolari del marchio sportivo. Gli studi anatomici sul piede condotti dalla coppia apportarono presto i risultati sperati.

Negli anni 60’ nascono le scarpe da corsa Trackster, a marchio New Balance, calzature incredibilmente leggere e adattabili in maniera splendida all’anatomia del piede. Ma la svolta più entusiasmante interessò l’introduzione di un sistema innovativo di numerazione: era infatti possibile selezionare le Trackster sia in base alla larghezza che alla lunghezza della soletta, elemento che andò a configurarsi nel tempo quale segno di autenticità e distinzione in seno al brand.

Gli anni 70’ aprirono un nuovo capitolo della storia del brand. Eleanor e Paul Kidd vendettero l’azienda ad un giovane imprenditore, Jim Davis. Fu questo a lanciare sul mercato un nuovo modello di scarpa da corsa, la M320, capace di assicurare all’utenza una leggerezza e una capacità di ammortizzazione senza pari. Queste calzature finirono subito per essere amate dai runner di tutto il mondo, ottennero il prestigioso titolo delle migliori scarpe da corsa dell’anno nella classifica della rivista Runner’s World.

Nello stesso decennio, Terry Hackler ideò il celebre logo New Balance a forma di N e nell’82’ il brand aprì la prima fabbrica in Inghilterra. Ed eccoci all’epoca moderna. Nel 2005, New Balance ottiene il secondo posto nell’ambito della classifica di scarpe sportive più vendute negli Usa e l’anno seguente festeggia il suo primo centenario.

Oggi New Balance si configura come un brand dedicato non solo alla scarpa sportiva ma anche all’indossato quotidiano, per accompagnare ogni momento ed ogni singolo aspetto di alcune delle attività umane più belle, entusiasmanti e proattive di sempre. New Balance è, è sempre stato e continuerà ad essere passione visionaria, amore viscerale per lo sport ed energia instancabile verso creazioni che profumano di futuro, di nuovo, di entusiasmo e di vita vissuta, frutto di felici conquiste. Alla luce di una tale biografia, non poteva quindi di certo mancare in casa Nuvolari la presenza di uno dei brand che hanno forgiato ed immortalato per sempre la storia dell’abbigliamento sportivo, marchiando a fuoco un carnevale di epoche sotto l’egida dell’unico sinonimo capace di vincere di generazione in generazione: la passione entusiasta per ciò che si crea e l’amore autentico per ciò che si è.