I motori innovativi ed ecologici delle auto ibride
Fino a qualche anno fa erano concept presentati nei saloni dell’auto e prototipi per lasciare a bocca aperta gli utenti. Oggi invece sono parte della nostra vita.
Sono le auto a propulsione ibrida, che possono contare sia sul classico motore a combustione che un propulsore elettrico per alimentarsi.
Sono il ponte tra il passato, quello dei motori a carburante, e il futuro, che sarà elettrico, in ogni aspetto della mobilità.
Nelle auto ibride il motore elettrico può può o sostituirsi al termico, oppure lavorare con quest’ultimo per diminuire i consumi nelle condizioni di maggior lavoro, ossia in partenze da fermo o accelerazioni, mentre l’energia che lo alimenta deve essere immagazzinata in apposite batterie installate sull’auto.
Le auto ibride possono dividersi in due categorie: le tradizionali e le plug-in.
Nelle ibride “tradizionali” il motore elettrico si ricarica solo grazie al motore termico, mentre la “plug-in” può essere ricaricata in garage, collegata alla presa elettrica, o come ormai si vede nelle grandi città, nelle colonnine apposite delle aziende di distribuzione energetica che si vedono nelle grandi città.
Le ibride plug-in infatti sono dotate di batterie più grandi delle ibride tradizionali, e permettono di percorrere di media tra 20 e 50 chilometri, a seconda del modello, senza che il termico entri in gioco.
Per avere tutta l’autonomia elettrica però, bisogna ricaricare l’auto tramite una presa di corrente, collegando il cavo al bocchettone apposito.
In questo caso la ricarica si può anche fare dalla presa domestica a 220 Volt, ma i tempi diventano lunghi.
Per migliorare la situazione bisogna avere un dispositivo che aumenti la portata di ricarica, di solito venduto dall’azienda produttrice o dal fornitore di energia elettrica.
Se pensate però alle auto ibride solo come utilitarie o come macchine dallo scarso appeal sportivo vi sbagliate di grosso.
Se la Toyota Prius è stata tra le prime a portare in strada l’alimentazione ibrida, contribuendo però a creare il mito dell’auto “ecologica ma poco affascinante”, oggi il parco di auto ibride coinvolge tutti i segmenti: dalle city car, come la Suzuki Ignis, alle sportive del segmento C, che tanto vanno di moda, come la Volkswagen Golf, passando per i SUV di ogni origine: dagli asiatici, con Toyota Rav4 e C-HR, Kia Niro, Hyundai Ioniq, alle icone europee come Land Rover e Volvo XC 60, finendo con le berline di lusso come BMW 740e.
Insomma, se l’idea di un’auto nuova balena già da un po’ nella vostra mente, sapete che un buon ibrido può essere la soluzione per essere proiettati verso il futuro.