Il bomber jacket o giubotto da aviatore nasce durante la prima guerra mondiale per rispondere alla necessità dei piloti di mantenersi al caldo visto che la maggior parte degli aeroplani da guerra erano costituiti da un abitacolo scoperto.
Gli aviatori della Royal Air Force e della U.S. Air Force iniziarono ad utilizzare questo indumento in pelle come parte integrante della propria divisa militare, caratterizzato da un collo alto ed avvolgente così come le maniche e la vita, bordati o foderati di pelliccia, una chiusura a zip frontale con risvolti antivento.
Nel 1926 il pilota americano Leslie Irvin creò il classico bomber marrone scuro, in pelle di montone, destinato a diventare l’iconico bomber utilizzato dall’aviazione inglese durante la seconda guerra mondiale.
Il bomber jacket come lo conosciamo oggi, prende ispirazione da due modelli creati durante gli anni ’40 : l’A-2 in cuoio di cavallo è caratterizzato da chiusura in zip e da un bottone a scatto, da un colletto rivoltato e da due tasche con patta frontali; il B-15 è la giacca che più si avvicina al moderno bomber, con un tessuto in cotone, cinghie in pelle all’altezza del petto per assicurare le maschere d’ossigeno durante il volo, un colletto in pelliccia aderente, una tasca sulla manica sinistra con zip e porta penna, due tasche oblique.
Negli anni ’50 il bomber B-15 fu migliorato fino a diventare il bomber che tutti conosciamo, l’MA-1, caratterizzato da un colletto in maglia che andò a sostituire quello in pelliccia poiché intralciava l’imbracatura del paracadute.
Il bomber era dotato di una fodera interna arancione, reversibile, che facilitava la visibilità in caso d’emergenza ed era interamente in nylon che garantiva l’impermeabilità.
Durante gli anni ’80, questo tipo di giacca uscì dall’ambito militare e iniziò ad essere usato da un pubblico più vasto, legandosi al movimento punk e skinhead inglese, distinto da un look inconfondibile: bomber, camicia o t-shirt rimboccata, jeans skinny con risvolto e scarpe Dr Martens.
Film come Indiana Jones, Top Gun, This is England e American History X hanno celebrato questo capo e influenzato le scelte stilistiche delle grandi case di moda come Balmain, Maison Margiela e Versace, tanto per citarne alcuni.
Sebbene sia una riproduzione o una reinterpretazione di quello classico, il bomber si conferma ufficialmente tra i must have di questa stagione, diventando un capo pratico, essenziale ed estremamente versatile.